Le feste patronali

Visione breve video sul Gran Tour. Tradizioni italiane: feste padronali. Lettura e sintesi dell'artico.

Numerose le feste patronali che si tengono nell’Altosalento, ogni comune festeggia il suo santo o i suoi santi protettori: A Ostuni Sant’Oronzo, a Carovigno la Madonna del Belvedere, a San Vito  vengono festeggiati San Vito e San Vincenzo,  a San Michele viene onorato San Michele, a Ceglie San Rocco, Sant’Anna e Sant’Antonio.  

Queste manifestazioni pur presentando alcune peculiarità, che le distinguono le une dalle altre, presentano dei caratteri comuni come la processione con il santo che viene portato a spalla per le vie del paese e i fragorosi botti che vengono sparati in onore del Santo prima dell’inizio della processione per annunciarne l’inizio. Gli spettacoli pirotecnici chiudono spesso la fine della processione, ma i grandi fuochi pirotecnici chiudono le festività e si svolgono a notte inoltrata l’ultimo giorno di festa in onore del santo.

La festa dura dai due ai quattro giorni, le strade del centro sono addobbate con le luminarie che sono delle vere e proprie architetture di luci, numerose le bancarelle  e in piazza immancabile la “cassa armonica” dove si esibiscono una o più bande musicali operistiche che si contendono a suon di musica lirico-sinfonica gli applausi del pubblico.

La tradizione bandistica è molto sentita a Ceglie, che ha addirittura due concerti bandistici  che si esibiscono in tutto il meridione; non a caso Ceglie annovera fra i suoi istituti di scuola superiore anche un Istituto musicale.