Poeta (Sorrento 1544 - Roma
1595). Tra i maggiori poeti italiani del Cinquecento, nelle sue opere
appaiono già rappresentate le aspirazioni e le contraddizioni dell'uomo
moderno. Dopo la composizione della favola pastorale Aminta (1573),
in cui riprese i motivi sentimentali e idillici della tradizione
bucolica classica, T. rinnovò il poema cavalleresco con la Gerusalemme liberata (ultimata
nel 1575), rielaborazione di un evento storico in cui l'autore inserì
temi diversi per presentare la visione di un mondo pieno di conflitti e
di contraddizioni, nel quale lottano da una parte le potenze angeliche
e il senso cristiano del meraviglioso, dall'altra le potenze infernali
e la magia diabolica. T. dedicò gli ultimi anni di vita alla riscrittura
delle sue opere e alla composizione di nuovi testi di soggetto
religioso.