Filosofo (Stilo, Reggio di Calabria, 1568 - Parigi
1639). Entrato adolescente nell'ordine dei domenicani, venne formando
la sua cultura filosofica soprattutto con la lettura dei platonici e di
Telesio; a Napoli, dove si recò assai presto per contese con i suoi
confratelli in Calabria, strinse amicizia con G. B. Della Porta interessandosi a ricerche e pratiche di magia e di astrologia. A Napoli pubblicò la Philosophia sensibus demonstrata (1591) e fu sottoposto a un processo per eresia (1592); successivamente a Padova subì un altro analogo processo e ancora un terzo a Roma
(1596), terminato con la condanna e l'abiura; poco dopo un altro
processo lo obbligò al ritorno in Calabria. Frattanto aveva scritto fra
l'altro De Monarchia christianorum (1593), De regimine Ecclesiae (1593), Discorsi ai Principi d'Italia (1594), Dialogo contro Lutero, Calvinisti e altri eretici (1595).
Le linee fondamentali del pensiero di C. sono già definite:
l'antiaristotelismo, il panvitalismo, l'idea di una riforma
politico-religiosa, il quadro astrologico-magico.