Konu özeti
Settimana II
Buzzati, Dino
Scrittore e pittore di mondi fantastici
Le fantasie vissute quando era bambino non hanno mai abbandonato lo scrittore e pittore Dino Buzzati, che descrive terre lontane dove vivono personaggi inverosimili e dove accadono vicende altrettanto incredibili. Uno stile essenziale e concreto caratterizza la sua produzione ‒ romanzi, racconti brevi e poesie ‒ e rende possibile questo universo fantastico
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Settimana III
La produzione letteraria
Il romanzo che lo rese famoso fu Il deserto dei Tartari (1940). La trama, povera di avvenimenti esterni, s'incentra sulla vita interiore del protagonista, oppressa da una logorante attesa destinata a restare insoddisfatta. Una dimensione esistenziale che viene raffigurata dal deserto ‒ metafora di un'arida solitudine sempre uguale a sé stessa ‒ e dal viaggio che, con la sua progressione incompiuta, rappresenta un'esistenza priva di sviluppi. Il gusto del favoloso resta così l'aspetto caratteristico della scrittura di Buzzati e fornisce materia anche alla produzione elaborata negli anni successivi con la quale lo scrittore mette a punto quella misura narrativa che gli rimase poi congeniale: il racconto breve. Anche quando, dopo il conflitto mondiale, Buzzati tornerà a scrivere in un clima sociale e politico sostanzialmente nuovo ‒ segnato dalla caduta del fascismo, di cui egli aveva subito il fascino e condiviso gli ideali ‒ continuerà a prediligere la forma breve del racconto, piegandola anche ad argomenti frivoli e leggeri. Scelta che lo terrà, ancora una volta, lontano dal dominante neorealismo della narrativa contemporanea e gli consentirà di coltivare il tema dell'evasione, sempre più necessario per allontanarsi da una realtà in cui egli non era più disposto a riconoscersi. In quegli anni Buzzati inizia a sperimentare generi letterari diversi: torna al romanzo, si esercita senza successo alla composizione di opere teatrali e si dedica anche alla poesia. Tra questa consistente e varia produzione, si distingue il Poema a fumetti (1969) dove trova compimento accanto alla vena di narratore quella di disegnatore, passione che Buzzati aveva coltivato fin dalla fanciullezza e che nella maturità divenne, come già la scrittura, uno strumento finalizzato a raccontare storie: attraverso i disegni prendono forma quei mondi fantastici che mai lo abbandonarono fino al momento della sua morte, avvenuta a Milano nel 1972.
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Settimana IV
Il piacere di fantasticare
Nato a Belluno nel 1906, a quattordici anni Dino Buzzati-Traverso era un ragazzino coscienzioso e diligente, con un punto fermo: la passione per la montagna, una passione che non lo avrebbe mai abbandonato, alimentando la sua abitudine a fantasticare. Il piacere e poi il bisogno della letteratura nacquero così, liberamente, nutriti non tanto dalle sollecitazioni scolastiche, quanto semmai dal mondo immaginario dell'infanzia: quello delle estati trascorse nella villa di famiglia con il suo giardino incantato, delle passeggiate in campagna e dei tanti racconti leggendari e fantastici narratigli dalla governante. Sarà quindi la matrice fantastica della narrazione a segnare il suo esordio letterario che lo porrà da subito, anche per la scelta di un linguaggio colloquiale e quotidiano, in un'area appartata rispetto alla narrativa novecentesca degli anni Trenta, caratterizzata dal recupero del classicismo e da una rigorosa cura stilistica.
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Settimana V
- BUZZATI TRAVERSO, Dino. - Nacque a Belluno, in località San Pellegrino, il 16 ott. 1906. La famiglia, di origini bellunesi, apparteneva all'alta borghesia ed aveva una ricca tradizione culturale. Il padre, Giulio Cesare, era professore di diritto internazionale all'università di Pavia; la madre, Alba, era sorella dello scrittore Dino Mantovani, che si conquistò una certa fama nel secondo Ottocento. Nella villa di San Pellegrino, dove i Buzzati Traverso, residenti a Milano, trascorrevano l'estate ed i periodi di vacanza, c'era una biblioteca di alcune migliaia di volumi, prevalentemente di argomento giuridico, che, con la sua atmosfera misteriosa e severa, avrebbe nutrito le fantasie adolescenziali del futuro narratore. http://www.treccani.it/enciclopedia/dino-buzzati-traverso_%28Dizionario-Biografico%29/
Settimana VI
Alvaro, Corrado. - Scrittore e giornalista italiano (
San Luca ,Reggio di Calabria , 1895 -Roma 1956). Antifascista, collaborò al periodico Il mondo diG. Amendola e fondò il Sindacato nazionale scrittori. Scrisse romanzi (Vent'anni, L'età breve), ma fu soprattutto nella forma del racconto (Gente inAspromonte ) che trovarono l'espressione più appropriata le caratteristiche della sua scrittura, fatta di profonde e sofferte antinomie.VitaCombattente della guerra 1915-18, entrò poi nel giornalismo, come redattore del Mondodi G. Amendola, schierandosi fra gli avversari del fascismo; fu quindi collaboratore de La stampa per molti anni, e di altri giornali e periodici; durante i 45 giorni del governo Badoglio diresse
Il Popolo di Roma; nel 1945 fondò il Sindacato nazionale scrittori, di cui fu segretario fino alla morte, ela Cassa nazionale scrittori.http://www.treccani.it/enciclopedia/corrado-alvaro/
Settimana VII
Il mondo dell'infanzia, dell'adolescenza, i luoghi stessi delle sue origini si riverberano, talora, nei modi di una favolosa trasfigurazione, in romanzi come l'Età breve e Mastrangelina, in un racconto lungo come Gente in Aspromonte e in molti altri di minore estensione, nonché in saggi e pagine autobiografiche; e anche affiorano, non solo come fondo mitico di lontane esperienze, ma come sentimento di umana, consapevole partecipazione morale, in personaggi e situazioni di romanzi e racconti dettati dai successivi contatti dell'A. con la vita e la cultura dell'Europa contemporanea.
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Settimana VIII
Negli anni successivi, in cui appaiono fra l'altro l'almanacco popolare Calabria (1931), il Viaggio in Turchia (1932), raccolta di corrispondenze giornalistiche per lo più per La Stampa, e il primo volume di Itinerario italiano (1533), la produzione dell'A. riflette più nettamente temi e suggestioni, anche d'ordine stilistico, della cultura europea, specie dell'espressionismo tedesco e russo e del movimento di scrittori e letterati francesi fiorito attorno alla Nouvelle Revue Française. Il fervore artistico di quella Babele intellettuale che fu la Berlino tra il 1918 e l'avvento del nazismo lo affascina, ma anche lo sgomenta, perché l'A. v'intravede il cammino dell'Europa verso la sua rovina. Documento di questo stato d'animo dello scrittore sono tanto un libretto di confessioni del 1934, Cronaca (o fantasia), quanto i romanzi brevi pubblicati nello stesso anno col titolo Il Mare, dove la difficoltà di rapporti tra l'italiano, protagonista delle vicende narrate, e gli stranieri svela la perplessità dell'autore di fronte al groviglio delle grandi città europee e a un mondo talora incomprensibile.
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Settimana IX
Dopo i racconti de La siepe e l'orto (Firenze 1920) e il romanzo L'uomo nel labirinto (Milano 1926), i racconti L'amata alla finestra (Torino 1929), Gente in Aspromonte (Firenze 1930, Milano 1931), La signora dell'isola (Lanciano 1930) e il romanzo Vent'anni (Milano 1930), che ci narra la storia di quei giovani borghesi o imborghesiti che lasciarono nel 1915 la scuola per la guerra, posero l'A. in primo piano tra i giovani scrittori italiani, onde nel 1931 gli fu conferito il premio del giornale La Stampa. Cfr. inoltre di lui: Misteri e avventure (Aquila 1930); Colabria (Firenze 1931); Viaggio in Turchia (Milano 1932); Itinerario italiano (Roma 1933); Il Mare (Milano 1934); Terra Nuova. Prima cronaca dell'Agro Pomino (Roma 1934); Cronaca (o fantasia) (ivi 1934); I maestri del diluvio, viaggio nella Russia sovietica (Milano 1935); L'uomo è forte (ivi 1938).
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Settimana X
Bènni, Stefano. - Scrittore e giornalista italiano (n. Bologna 1947). Ha maturato attraverso la satira una sensibilità particolare per la comprensione della realtà contemporanea, sulla quale ha costruito storie che si distinguono per capacità affabulatoria. Tra le opere si ricordano racconti: Bar sport (1976), Il bar sotto il mare (1987), L'ultima lacrima (1994), Bar sport duemila (1997), La grammatica di Dio (2007), Le Beatrici (2011); raccolte di versi: Prima o poi l'amore arriva (1981), Ballate (1991); romanzi: Terra! (1983), Comici spaventati guerrieri(1986), Baol. Una tranquilla notte di regime (1990), La compagnia dei Celestini (1992), Elianto(1996), Achille pie' veloce (2003), Margherita Dolcevita (2005), Pane e tempesta (2009), La traccia dell'angelo (2011); la graphic novel Fen il Fenomeno (2011), tratta da uno dei racconti pubblicati in Pane e tempesta e curata da B. in collaborazione con il disegnatore L. Ralli; Di tutte le ricchezze (2012); Pantera (2014); Cari mostri (2015); La bottiglia magica (2016); nel 2017,
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Settimana XI
Bènni, Stefano. - Scrittore e giornalista italiano (n. Bologna 1947). Ha maturato attraverso la satira una sensibilità particolare per la comprensione della realtà contemporanea, sulla quale ha costruito storie che si distinguono per capacità affabulatoria. Tra le opere si ricordano racconti: Bar sport (1976), Il bar sotto il mare (1987), L'ultima lacrima (1994), Bar sport duemila (1997), La grammatica di Dio (2007), Le Beatrici (2011); raccolte di versi: Prima o poi l'amore arriva (1981), Ballate (1991); romanzi: Terra! (1983), Comici spaventati guerrieri(1986), Baol. Una tranquilla notte di regime (1990), La compagnia dei Celestini (1992), Elianto(1996), Achille pie' veloce (2003), Margherita Dolcevita (2005), Pane e tempesta (2009), La traccia dell'angelo (2011); la graphic novel Fen il Fenomeno (2011), tratta da uno dei racconti pubblicati in Pane e tempesta e curata da B. in collaborazione con il disegnatore L. Ralli; Di tutte le ricchezze (2012); Pantera (2014); Cari mostri (2015); La bottiglia magica (2016); nel 2017,
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Settimana XII
In Stranalandia Stefano Benni, accompagnato dalle illustrazioni di Pirro Cuniberti, immagina un’isola dove tutto è così strano che più niente sembra strano. Una notte di ottant’anni fa, durante una spaventosa tempesta, una nave scompare tra le onde di Capo Horn. È l’inizio di uno dei più affascinanti misteri del secolo. Due famosi scienziati, Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, scampano al naufragio e solo dopo tre anni ritornano al mondo civile. Dove sono stati, che cosa hanno visto nel frattempo? Esistono davvero l’albero nuvola, il mangiaombra, la bancaruga, il leometra, il frotz? Esiste ancora, in mezzo all’Oceano Atlantico, un’isola circondata dalle nebbie dove vivono il prontosauro, il cantango, le foche giocoliere, i firmoli, i merendoli, i gorilla vaichesei, le tre sirene e l’indigeno Osvaldo? Ai lettori la risposta e con essa, chissà, la decisione di partire per ritrovare la favolosa Stranalandia.
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Settimana XIII
Stefano Benni, scrittore, giornalista, poeta, sceneggiatore bolognese classe 1947, è uno dei più conosciuti e apprezzati scrittori umoristici italiani. Il suo stile ricco di giochi di parole, neologismi, parodie, invenzioni, citazioni, tiene insieme un forte elemento fantastico, il gusto per l’assurdo e il surreale e una affilata satira della società italiana degli ultimi decenni e dei suoi cambiamenti, che spesso non cambiano nulla.
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